Data Driven Marketing e l’utilizzo dei CRM, CDP e DMP

Andrea Garofalo
Aggiornato il 03/02/2022

Lavorare nel digital marketing permette di rivelare diversi lati della nostra persona e ci mostra una certa dualità insita in noi.
C’è la parte creativa, quella dell’estro, quella che viene alimentata anche dal nostro background culturale e si palesa ad esempio occupandoci di grafica, di storytelling o nella creazione di una strategia e poi c’è quella analitica, oggettiva, fredda e che ci permette di lavorare i dati, di utilizzare una prospettiva Data Driven.
Nella seconda tipologia non c’è possibilità di improvvisazione, i dati sono inconfutabili, l’errore tuttavia è possibile ma dovuto ad una errata interpretazione degli stessi.
Creatività ed analisi sono due facce, che si integrano perfettamente, della stessa medaglia chiamata digital marketing.

Indice dei contenuti

Che cosa è un dato

Dato deriva dal latino “datum” che significa dono e nel senso più ampio del termine indica un’informazione.
Nel marketing i dati sono tutte quelle informazioni ricavate dal marketer attraverso vari strumenti (digital e non) che una volta filtrate e selezionate saranno utili a ottimizzare, personalizzare e migliorare il suo lavoro, ad esempio per creare e verificare l’efficacia di una strategia, predire un trend o creare una buyer personas.
Un’approccio data driven statisticamente ha maggiori percentuali di miglioramento del ROI.

Da dove vengono raccolti i dati

Quando una persona accede ad un qualsiasi device lascia delle tracce che diventano ancora più marcate con l’utilizzo di internet.
Potenzialmente (dipende molto dalle privacy policy delle varie nazioni e dall’uso finale dei dati raccolti infatti sempre più spesso si sente parlare di Data Ethics) si possono ottenere, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e, tramite programmi, applicazioni e applicativi speciali come i browser una varietà e una quantità di informazioni rilevanti. Alcuni esempi: dalla posizione geografica ai dati anagrafici, dalla posizione del puntatore del mouse al tempo di permanenza su una determinata pagina web.

Data Driven: cosa significa

Data Driven vuol dire letteralmente “guidato dai dati” ed ha ampio uso nel marketing (infatti spesso si utilizza anche la definizione “Data Driven Marketing”) e con esso si intende approcciarsi al marketing dando la priorità alle informazioni ottenute dai dati raccolti mediante diverse tecnologie.
È d’obbligo ricordare che i dati ottenuti vanno analizzati, selezionati e raffinati per ottenere delle informazioni di valore.
Un approccio di marketing data driven offre molti vantaggi all’azienda in quanto ha la possibilità di avere un grande bacino d’informazioni su cui basare la propria strategia e stilare le proprie statistiche. Di conseguenza una strategia data driven risulterà essere più controllata e mirata, costruita sull’utente e aumentando quindi la percentuale di successo e conversione.

Come gestire i dati

Il web produce dati in maniera esponenziale: un’analisi di IDC prevede che nel 2025 arriveremo ad avere 175 Zettabytes di dati, nel 2010 erano soltanto 2 ZB.
1 ZB corrisponde a un bilione di Gigabyte (o ad un trillion in misurazione U.S. e della comunità scientifica). In pratica indipendentemente dal metodo usato avremo un numero a 12 zeri e per avere un’idea della cifra di cui parliamo basti pensare che gli hard disk montati oggi sui computer hanno in media una capacità di 1 Terabyte ossia 1000 Gigabyte.

Ci sono più metodi usati dalle aziende con aproccio data driven per gestire i dati dei clienti e ad esempio:

  • Sistema CRM (Customer relationship management)
    In una ricerca di Adweek riferita al 2019 l’84% delle aziende intervistate e improntate sul data driven hanno dichiarato di utilizzare i CRM in maniera avanzata o base.
    Con CRM si intende un software centralizzato che ha il compito di gestire, integrare e monitorare i dati dei clienti in modo da agevolare e migliorare il rapporto tra azienda e cliente.
    Ne esistono anche in versione cloud per agevolare ancora di più il lavoro dell’azienda.Andando un po’ più nello specifico un CRM può:Gestire i contatti dei clienti
    Monitorare le e-mail
    Fare dei report previsionali
    Gestire i dati dei social media
    Gestire la lead
    Analizzare il Customer lifetime value (CLV)
    Avere un storico delle interazione del cliente con l’azienda
    Integrarsi con altri software per espandere e migliorare le sue funzioni
  • Customer data platform (CDP)
    È una piattaforma di gestione dati che raccoglie dati da più canali per poi convogliarli in un database unificato e duraturo con l’intento di costruire un profilo cliente completo.
    Lavora principalmente con dati di prima parte ma può usare anche le altre tipologie.
  • Data management platform (DMP)
    È una piattaforma che raccoglie e classifica i dati provenienti da più fonti in maniera centralizzata per un determinato periodo.
    I dati raccolti provengono da terze parti e sono in maniera anonima.
    Il DMP è un sistema utilizzato principalmente dagli inserzionisti per alimentare le campagne multimediali e migliorare il targeting degli annunci.

gestione dati

 

 

Un nuovo sistema alla portata del cliente: DXP

Un nuovo modo per gestire i dati del cliente è mediante la DXP ovvero “digital experience platform”, uno o più programmi che hanno il compito di migliorare l’esperienza del cliente.
Il concetto alla base di questi softwares è semplice: coinvolgere il cliente creando un’esperienza coerente, connessa lungo tutto il suo percorso digitale in tempo reale.
La DXP è formata da un cms, un motore guidato dall’AI capace di personalizzare l’esperienza e un distributore di contenuti omnichannel che unifica le interazioni del cliente. Inoltre si possono integrare altri componenti software in base alle richieste specifiche che andranno a migliorare e qualificare maggiormente il lavoro.
Tra i vantaggi per l’azienda nell’uso del DXP troviamo: aumento del valore del brand, l’efficienza nel gestire siti multilingua, maggiori possibilità di fidelizzare il cliente e di coinvolgerlo, fornisce contenuti personalizzati in tempo reale, migliora i processi interni all’azienda grazie all’analisi dell’AI.

Quali sono i dati di prima, seconda e terza parte

I dati di prima parte sono quelli raccolti direttamente dal titolare del sito, quelli di seconda parte sono i dati di prima parte ma che non sono raccolti dal titolare stesso bensì ceduti da un intermediario e quelli di terza parte sono una raccolta di informazioni vendute dai fornitori di dati alle aziende.
I dati di prima parte sono qualitativamente migliori rispetto a quelli di terza parte ma la scelta degli uni rispetto agli altri si deve basare anche dal tipo di utilizzo necessario e del target prefissato dalla strategia aziendale.

Spero che tu abbia trovato interessante questo breve excursus nel mondo dei dati. 



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Andrea Garofalo

Andrea Garofalo

Fervente appassionato del mondo digitale, di informatica, di tecnologia, di scrittura e delle arti visive cerco di portare queste passioni nel mio lavoro. Oggi continuo il mio percorso approfondendo le tematiche legate al Marketing Digitale collaborando con riviste del settore.

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