Google Page Experience: 3 metriche per migliorare il ranking

Massimo Campesato
Aggiornato il 16/09/2022

Ti sei mai chiesto in che modo Google indicizzi i contenuti del tuo sito Web?
Quali sono i criteri che l’algoritmo attualmente utilizza per valutare la qualità delle tue pagine?
Se ti sei posto queste domande, allora sarai curioso di conoscere meglio il Google Page Experience update, uno degli ultimi aggiornamenti Google per determinare il ranking in SERP.

Capiamo meglio insieme di cosa si tratta.

Indice dei contenuti

Core Web Vitals: cosa sono

Per comprendere meglio l’aggiornamento Google Page Experience, bisogna partire dai Core Web Vitals.

I Core Web Vitals sono le ultime tre metriche introdotte da Google a Maggio 2020, per valutare le performance di un sito dal punto di vista della User Experience, ovvero quanto un utente è soddisfatto dell’usabilità della tua pagina e della qualità dei tuoi contenuti.

Ovviamente Google per comprenderlo non può sottoporre un questionario di gradimento agli utenti, per determinare quale contenuto premiare, giudica le pagine in funzione della frequenza dei comportamenti dell’utente in pagina.

I Core Web Vitals sono:

  • Largest Contentful Paint (LCP), visualizzazione elemento più grande. Questa metrica misura le prestazioni di caricamento, ovvero il tempo impiegato per caricare il contenuto più pesante della pagina (foto, video, grafica).
    Il parametro considera solo gli elementi immediatamente visibili all’utente.
    Tutto ciò che si trova dopo il primo scroll non viene incluso. Tecnicamente, per fornire una buona esperienza utente, i siti dovrebbero riuscire a garantire un LCP entro i primi 2,5 secondi di caricamento della pagina.
    Insomma, il livello di pazienza degli utenti è molto basso. Di fronte ad una pagina lenta, l’utente cambia fonte.
  • First input delay (FID), ritardo prima interazione. La metrica prende in considerazione l’interattività, ovvero il tempo necessario affinché un utente possa fare un’azione sulla pagina. Per garantire una buona User Experience, i siti dovranno avere un FID inferiore a 100 millisecondi. Una pagina con First Input Delay  superiore a 100 viene classificata poco chiara o interessante, ovvero una pagina dove è difficile individuare le informazioni o i percorsi di navigazione di interesse.
  • Cumulative Layout Shift (CLS), variazione layout cumulativa. Questa metrica misura la stabilità visiva della, ovvero la quantità di spostamento imprevisto del layout del contenuto della pagina. Per fornire una buona esperienza utente, i siti dovranno cercare di ottenere un punteggio CLS inferiore a 0,1.
google page experience core web vitals
Fonte Hallam Internet

Google Page Experience e i fattori di ranking

Come riferito dal Director of Engineering for Search Ecosystem di Google, Sowmya Subramanian, Google Page Experience Update è l’aggiornamento che, unendo i Core Web Vitals e gli ulteriori fattori di ranking precedentemente rilasciati sulla User Experience, determina una visione olistica sulla qualità dell’esperienza utente su ogni pagina Web.

Nello specifico i principali parametri coinvolti, oltre ai Core Web Vitals, sono la rapidità di caricamento della pagina, la garanzia di una navigazione sicura attraverso protocollo HTTPS, se i contenuti sono stati ottimizzati per il mobile, se la pagina è pulita, ovvero se evita l’inserimenti di pubblicità aggressiva o banner per favorire la UX.

google page experience banner
fonte triple freedom – esempi di banner invasivi

L’utente sempre più al centro

Google Page Experience vuole invitarci a considerare sempre più  l’UX (ovvero l’esperienza utente) provata sulle pagine dei nostri siti Web.

Come abbiamo capito in precedenza, i Core Web Vitals quantificano gli aspetti chiave della UX rendendoli oggettivi, ovvero misurabili.

Quando un dato è misurabile si possono evidenziare dei trend, eventuali carenze o miglioramenti, e pianificare un intervento per risolvere le problematiche riscontrate.

Solo attraverso l’oggettivizzazione e l’analisi puoi migliorare l’immagine che il pubblico ha del tuo brand, aumentando il Conversion Rate e quindi le possibilità di business.

Attraverso questi parametri Google invita le aziende a modificare il proprio approccio.

L’azienda, se vuole posizionarsi, dovrà quindi preferire (e realizzare) le soluzioni che il cliente si aspetta, anche se più impegnative o costose delle soluzioni individuate in azienda.

I Core Web Vitals, e in generale il Google Page Experience update, sono chiari segnali di un approccio Google sempre più User Centered.

L’algoritmo di Google è in continua evoluzione.

Siamo certi che i prossimi aggiornamenti seguiranno l’evoluzione dei desideri del cliente.

Google Page Experience, qual’è l’effetto sul ranking?

Google Page Experience premierà le esperienze che ingaggiano, coinvolgono ed intrattengono il cliente, penalizzando pagine strutturate con un’experience di bassa qualità, dove magari è difficile reperire informazioni, dove il contenuto è poco fruibile o di scarsa qualità.

Possiamo quindi dire che l’aggiornamento algoritmico di Google Page Experience consente ai clienti di individuare in modo semplice le informazioni e supporta le aziende nel fornire un’esperienza di cui gli utenti possano ritenersi più che soddisfatti.

La page experience non ha priorità sui contenuti della pagina

È fondamentale comprendere però che non è sufficiente una garantire una buona esperienza per posizionarsi (anche se è sicuramente un parametro centrale). Ciò che viene premiato da Google Page Experience è il risultato complessivo della pagina web.

Il fattore di ranking più importante è, e continuerà ad essere, la qualità del contenuto che proponi.

Se il tuo contenuto è utile e coerente con le aspettative del tuo utente, viene cliccato, ha un tempo di permanenza in pagina alto e invoglia il cliente a navigare sul sito, la tua pagina verrà posizionata anche se alcuni aspetti dell’UX non sono stati curati.

È quando il cliente si trova di fronte a contenuti equiparabili che allora l’esperienza diventa determinante per stabilire la SERP.

Ok, abbiamo definito che cos’è il Google Page Experience Update, cosa sono i Core Web Vitals, i fattori di ranking di pari o superiore importanza. Quindi, cosa cambia per il tuo business?

Cosa devi effettivamente fare per lavorare su questo aggiornamento?

Ecco alcuni consigli su come intervenire:

LCP

  • assicurati che tutte le immagini siano compresse;
  • assicurati che tutte le immagini siano in un formato attuale;
  • ridimensiona le immagini;
  • scegli contenuti embeddati piuttosto che auto ospitati.

FID

  • carica JavaScript più piccoli in modo da non costringere i browser a eseguire troppe attività di grandi dimensioni contemporaneamente;
  • eliminare JavaScript che bloccano i render;
  • eliminare JavaScript e CSS non necessari, spesso residui del tema utilizzato per creare il sito o di widget o plug-in di terze parti inutilizzati.

CLS

  • definirne preventivamente le dimensioni immagini, per evitare che il browser, non avendo indicazioni, possa renderle molto più grandi o più piccole del previsto;
  • ridimensionare correttamente le immagini per evitare che si carichino prima o dopo il resto del contenuto;

Tool per misurare i Core Web Vitals

Alcuni strumenti utili per misurare i Core Web Vitals e lavorare in direzione Google sono:

  • la Core Web Vitals Dashboard in Google Search Console;
  • PageSpeed Insights;
  • Lighthouse for Developers;
  • Chrome DevTools;
  • Web Vitals Chrome extension;
  • Experte Core Web Vitals Check;
  • CrUX Dashboard Creator from Github;

E tu? Ottimizzi costantemente il tuo sito?

Massimo Campesato

Massimo Campesato

Laureato triennale in Psicologia e specializzato in Marketing e Comunicazione Digitale. Appassionato di neuromarketing e sviluppo sostenibile.

Fallo scoprire anche ai tuoi amici.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su telegram

Funzione riservata agli iscritti.

Iscriviti gratuitamente a Everythinx e accedi subito a funzioni e contenuti premium.

Hai già un account? Accedi