Marketing 4.0: significato dell’unione tra marketing offline e online

Andrea Garofalo
Aggiornato il 08/04/2021

Il Marketing 4.0 raccoglie l’eredità del 3.0 subendo un’ulteriore evoluzione e cercando di migliorare ancora il rapporto tra l’azienda e il consumatore.
Anche questa nuova terminologia, come la precedente, è stata coniata dall’illustre Philip Kotler nel suo libro “Marketing 4.0: dal tradizionale al digitale”.

Indice dei contenuti

Cos’è il Marketing 4.0

Se nel marketing 1.0 si vendeva un prodotto in massa per soddisfare i bisogni fisici del mercato; nel marketing 2.0 si inizia a porre il cliente al centro delle strategie aziendali; nel 3.0 entrava in gioco anche la sfera spirituale; nel marketing 4.0 il cambiamento inizia dalla parte digitale che assume una rilevanza molto importante. Inoltre si introduce il concetto delle comunicazioni omnichannel.
In pratica il marketing 4.0 è la naturale evoluzione del 3.0 ma più orientato verso l’approccio digitale, e quindi online, sfruttando tutti gli strumenti messi in gioco dal web 3.0 e 4.0.

Web 3.0 e 4.0

Il web 3.0 ha iniziato a svilupparsi a partire dal 2006 circa, puntando molto sulla semantica, sui dati, sull’introduzione dell’intelligenza artificiale, sul 3d e sui database.
Il web 4.0, invece, è un tema abbastanza recente che ha i suoi punti focali sui Big Data, sulla domotica, sulla realtà aumentata, sull’alter ego digitale e sulla realtà virtuale.

Cosa cambia con il Marketing 4.0

Internet ha mescolato le carte in tavola per quanto riguarda gli assetti di potere sempre più orizzontali e influenzati dal concetto di inclusività.
Di conseguenza il consumatore di riunisce in community con l’intento di rafforzare la propria voce nei confronti dell’azienda e di ottenere consigli obiettivi nei confronti di un determinato prodotto o servizio.
Nel marketing 4.0 il consumatore è una persona evoluta, preparata, attenta ai propri bisogni che sa come soddisfarli, che utilizza e conosce le stesse tecnologie dell’azienda: siamo lontani anni luce dalla comunicazione unidirezionale di un bene prodotto in massa del marketing 1.0.
Le community sono globali in quanto grazie alla rete un prodotto può essere presente ovunque nel mondo e valutato da ogni dove, come ad esempio su dei siti di recensioni verificate.
Sempre grazie alla crescita della tecnologia c’è stata una grande crescita anche da parte delle aziende medio piccole capaci ora di mettere sul mercato la propria proposta in maniera efficace ottimizzando o eliminando tutti i vincoli logistici (es. dropshipping), economici, (riduzione dei costi di gestione e dei costi fissi) e comunicativi (social media e digital marketing) che potevano essere riscontrati in passato.

Il marketing tra l’offline e l’online

marketing 4.0 schema
Immagine tratta dal libro “Marketing 4.0 dal tradizionale al digitale” di P. Kotler

 

Secondo Kotler nell’economia digitale le sole interazioni digitali non sono sufficienti.
Di conseguenza per mantenere una posizione solida nel mercato un’azienda deve lavorare sia sulle attività offline che su quelle online.
Queste due versioni del marketing si applicano in base alla posizione del cliente nel suo percorso d’acquisto e quindi sono complementari.

Nasce il modello delle 5A:

  • Aware (scoperta)
    Il consumatore è esposto ad una grande varietà di interazioni da parte dei brand.
  • Appeal (attrattiva)
    Il consumatore prende le informazioni e le processa diminuendo il numero di brand dai quali è attratto rispetto alla prima fase.
  • Ask (ricerca)
    Il consumatore inizia a cercare informazioni sui brand dai quali è attratto tramite internet, il brand stesso o grazie ad opinioni di persone fidate.
  • Act (azione)
    Deciso su quali brand puntare il consumatore fa i suoi acquisti e inizia a valutare il brand a 360 gradi.
  • Advocate (passaparola)
    Il consumatore è talmente soddisfatto da riacquistare altri prodotti presso lo stesso brand e da consigliarlo alla sua cerchia sociale e alla community.

Chi sono i GDN

Probabilmente sentendo la sigla GDN associata al marketing la prima traduzione che viene in mente è Google Display Network, ossia gli annunci display di Google, ma in realtà questa sigla si riferisce a tutt’altro e nello specifico a: Giovani, Donne e Netizen (cittadini di Internet).

Chi sono dunque i GDN?

Sono una sottocultura che veniva un po’ trascurata in passato ma che con l’avvento del digitale ha preso molta importanza per la loro forte influenza sul mercato.
I giovani seguono le ultime tendenze digitali e amano i nuovi prodotti tecnologici, le donne interessano per la loro capacità della gestione patrimoniale, della raccolta d’informazioni e come acquirenti olistiche. Infine i netizen sono importanti per la capacità di diffondere e creare un messaggio sulla rete.

Il marketing omnichannel

Marketing tradizionale e marketing digitale, offline e online, devono collaborare in sinergia e coerenza per fornire al consumatore un’esperienza corretta e di benessere.
La strategia deve essere unica e condivisa ed è proprio su queste basi che nasce il marketing omnichannel: ossia quello capace di integrare più canali diversi tra di loro per rendere il percorso del cliente il più appagante possibile.
Fondamentale è anche l’identificazione, la mappatura e la crescita di tutti i touchpoints e dei canali che il cliente incontreà durante il customer journey. Uno strumento molto utile nel marketing 4.0 è il CRM.

Dopo questo articolo che integra quello passato sul marketing 3.0 (con accenni anche all’1.0 e al 2.0) avrai certamente notato quanto bello e complesso sia il mondo del marketing.

Quale sarà secondo te la prossima evoluzione?

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Andrea Garofalo

Andrea Garofalo

Fervente appassionato del mondo digitale, di informatica, di tecnologia, di scrittura e delle arti visive cerco di portare queste passioni nel mio lavoro. Oggi continuo il mio percorso approfondendo le tematiche legate al Marketing Digitale collaborando con riviste del settore.

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